La sorveglianza della malattia, degli agenti patogeni e di possibili vettori fornisce informazioni rilevanti per la valutazione della situazione e del rischio. Consente la gestione dei casi e dei contatti e supporta l’adozione di decisioni basate su evidenze in merito alle misure di controllo delle infezioni nell’essere umano e negli animali. La sorveglianza poggia sui sistemi di sorveglianza permanenti. Durante la gestione della pandemia può essere necessario ricorrere a sistemi aggiuntivi.
Obiettivi della sorveglianza
Gli obiettivi della sorveglianza della malattia, dell’agente patogeno e di eventuali vettori sono:
individuare (precocemente) i casi sospetti nell’uomo e negli animali (v. Individuazione precoce);
monitorare l’evoluzione epidemiologica della malattia e degli agenti patogeni;
identificare gruppi di persone particolarmente a rischio;
fornire informazioni rilevanti sulla valutazione della situazione e del rischio della malattia o degli agenti patogeni.
La sorveglianza della malattia, degli agenti patogeni e di possibili vettori poggia sui sistemi di sorveglianza permanenti. Durante la gestione della pandemia può essere necessario ricorrere a sistemi aggiuntivi.
I sistemi di sorveglianza hanno campi di applicazione e limiti specifici e la loro importanza varia in funzione della fase della pandemia (v. Basi della sorveglianza). Per tutti questi sistemi occorre considerare che:
i criteri per i casi sospetti, il prelievo di campioni, i test, le dichiarazioni e l’inclusione (definizione di caso) sono necessari e devono essere definiti in base agli obiettivi della sorveglianza e alla fase della pandemia;
le informazioni rilevate (contenuto della dichiarazione) devono essere orientate agli obiettivi della sorveglianza e limitate al minimo indispensabile; durante la pandemia devono essere adeguate ai bisogni con la necessaria frequenza, ma il meno possibile;
per quanto possibile e ragionevole, occorre tener conto delle raccomandazioni e delle conoscenze internazionali;
le modifiche devono essere effettuate il più presto possibile per permettere ai gestori e ai dichiaranti di disporre di sufficiente tempo per adeguare i sistemi di dichiarazione;
il rapporto costi-benefici deve essere ottimizzato per tutti i sistemi.
Se animali o vettori risultano coinvolti nella trasmissione, sono fondamentali anche sistemi di sorveglianza della salute degli animali.
Sistemi permanenti
La sorveglianza delle malattie e degli agenti patogeni nell’essere umano poggia su diversi sistemi permanenti.
Il sistema di dichiarazione obbligatoria costituisce la base per l’individuazione precoce di focolai di nuove malattie. Affinché questo sistema funzioni, l’obbligo di dichiarazione deve essere rispettato da tutti i soggetti al quale si applica (compliance delle dichiarazioni).
L’obbligo di dichiarazione specifico per un determinato agente patogeno consente di monitorare lo sviluppo di agenti patogeni suscettibili di provocare pandemie. L’obbligo di dichiarazione dei referti insoliti o di una loro concentrazione consente di individuare precocemente nuovi agenti patogeni. I laboratori sono tenuti a inoltrare una parte degli agenti patogeni a dichiarazione obbligatoria a un centro di riferimento perché possano essere confermati e ulteriormente caratterizzati, anche per sostenere gli accertamenti in caso di focolai.
sorvegliare e riconoscere precocemente le malattie infettive e i loro agenti patogeni (e/o le loro varianti; v. Individuazione precoce);
descrivere l’evoluzione epidemiologica delle malattie e degli agenti patogeni (e/o delle loro varianti);
poter adottare misure di controllo delle infezioni. Tale controllo costituisce la base della gestione dei casi e dei contatti, fornisce informazioni utili per le decisioni in merito alle misure non farmacologiche e alla strategia di test;
acquisire conoscenze sulla trasmissione dell’agente patogeno, sul decorso clinico della malattia, nonché sui fattori di rischio di trasmissione o di decorso grave della malattia, in particolare durante la fase iniziale della pandemia.
Il sistema di dichiarazione obbligatoria presenta le seguenti limitazioni:
portata: in situazione normale l’estensibilità del sistema di dichiarazione (volume della dichiarazione) è quantitativamente limitata; in previsione di eventuali situazioni di crisi è necessario tenere conto dei tempi necessari per adeguare il sistema;
completezza: la compliance (cifre sommerse) e i ritardi nelle dichiarazioni impediscono di disporre tempestivamente di dati completi delle dichiarazioni; questi fattori variano in funzione della saturazione del sistema sanitario, della strategia e del finanziamento dei test nonché della gravità della malattia e del comportamento della popolazione. Inoltre, i dati delle dichiarazioni descrivono l’incidenza dell’infezione in maniera incompleta: le infezioni che non richiedono necessariamente cure mediche o che decorrono in maniera asintomatica non vengono registrate;
quadro istantaneo: a causa della dichiarazione una tantum del referto clinico, non è generalmente possibile monitorare il decorso della malattia o la sua cura;
cambiamenti nel corso del tempo: le modifiche dei criteri per i casi sospetti, il prelievo di campioni, i test, le dichiarazioni e l’inclusione (definizione di caso), nonché del contenuto della dichiarazione, influenzano i risultati e devono essere considerate nella loro interpretazione.
Il sistema di dichiarazione Sentinella monitora l’evoluzione epidemiologica di diversi quadri clinici, indipendentemente dalla rilevazione dell’agente patogeno (sorveglianza sindromica). I focolai di nuovi agenti patogeni o di agenti patogeni con potenziale pandemico possono portare a dichiarazioni frequenti in relazione a tali quadri clinici. Talvolta, questo tipo di sorveglianza prevede che una parte dei pazienti venga sottoposta ad accertamenti di laboratorio e che gli agenti patogeni rilevati vengano caratterizzati presso un centro di riferimento o un altro laboratorio a contratto. I campioni possono anche confluire nella sorveglianza genomica mediante sequenziamento dell’intero genoma (Whole Genome Sequencing, WGS), il che consente di individuare precocemente nuove varianti dell’agente patogeno.
monitorare le malattie infettive comuni o le loro complicanze comuni (nell’assistenza sanitaria di base);
descrivere l’evoluzione epidemiologica delle malattie (gestite mediante assistenza ambulatoriale di base) e degli agenti patogeni (e/o delle loro varianti);
acquisire conoscenze sul decorso clinico e sui fattori di rischio della malattia;
individuare le sfide nell’assistenza sanitaria di base (p. es. carenze) e acquisire evidenze in questo settore (ricerca).
Il sistema di dichiarazione Sentinella presenta le seguenti limitazioni:
portata: l’onere per i medici del sistema di dichiarazione Sentinella deve essere bilanciato, in quanto si aggiunge all’obbligo di dichiarazione. Tanto maggiore è il volume delle dichiarazioni quanto minore deve essere il loro contenuto;
completezza: la sorveglianza descrive l’incidenza dell’infezione in maniera incompleta, in quanto si concentra sulle visite ambulatoriali presso i medici di base e sulla partecipazione volontaria dei medici;
precisione: dati i numeri solitamente ridotti e il campionamento non randomizzato delle conferme diagnostiche presso i laboratori o i centri di riferimento, la precisione della stima è limitata. Le analisi regionali e specifiche per età sono raramente possibili;
quadro istantaneo: a causa della dichiarazione una tantum del referto clinico, non è generalmente possibile monitorare il decorso della malattia o la sua cura.
sorvegliare le malattie infettive rare o le complicanze rare di malattie infettive (comuni) nei bambini trattati in ospedale;
descrivere l’evoluzione epidemiologica della malattia o della complicanza rara;
acquisire conoscenze sul decorso clinico della malattia o della complicanza e sul trattamento.
Il sistema della SPSU presenta le seguenti limitazioni:
completezza: la sorveglianza descrive l’incidenza dell’infezione in maniera incompleta, in quanto si concentra su aspetti specifici rari della malattia nei bambini ospedalizzati.
Il monitoraggio delle acque reflue permette di seguire la circolazione degli agenti patogeni. Riveste un ruolo fondamentale soprattutto in periodi di cambiamenti nelle modalità di analisi (strategia di test, comportamento in materia di test), in quanto è indipendente dal comportamento della popolazione (p. es. ricorso a prestazioni mediche). Tuttavia, non è in grado di distinguere le fonti degli agenti patogeni. Questa distinzione è rilevante nel caso in cui un patogeno compaia sia nell’essere umano che negli animali o nell’ambiente.
Il monitoraggio comprende alcuni agenti patogeni respiratori che possono essere all’origine di una pandemia. Una parte dei campioni di acque reflue confluisce nella sorveglianza genomica mediante WGS, che consente di monitorare la distribuzione delle varianti dell’agente patogeno nelle acque reflue. Questa sorveglianza non permette però di scoprire nuovi patogeni o varianti sconosciute dei patogeni monitorati.
La gestione a lungo termine del monitoraggio delle acque reflue non è ancora garantita. Nel quadro della revisione della LEp si auspica di sancire per legge l’obbligo di partecipazione al monitoraggio delle acque reflue.
individuare precocemente i focolai o la circolazione degli agenti patogeni con potenziale pandemico nelle acque reflue;
descrivere l’evoluzione epidemiologica delle infezioni e degli agenti patogeni (e/o delle loro varianti) indipendentemente dal comportamento della popolazione (ricorso a prestazioni mediche, comportamento in materia di test) e dalla strategia di test.
Il sistema di monitoraggio delle acque reflue presenta le seguenti limitazioni:
portata: attualmente, la metodologia è stata messa a punto solo per un numero limitato di agenti patogeni;
rilevabilità: gli agenti patogeni non escreti o geneticamente instabili non possono essere rilevati o quantificati;
specificità: in caso di zoonosi, non è possibile distinguere le fonti di escrezione. Le persone e gli animali che eliminano gli agenti patogeni possono anche essere asintomatici;
sensibilità: la copertura della popolazione da parte del sistema è limitata. La scelta delle sedi di campionamento influenza la rilevazione;
impossibilità di stima: i dati delle acque reflue non consentono di trarre conclusioni sul numero di persone colpite (prevalenza).
La sorveglianza genomica mediante WGS consente di rilevare precocemente nuovi agenti patogeni (e/o loro varianti). Inoltre, consente di confrontare varianti del patogeno provenienti da campioni di pazienti con agenti patogeni (e/o loro varianti) provenienti da altri campioni (p. es. campioni animali, alimentari, ambientali, vettoriali). Comprende attualmente alcuni agenti patogeni respiratori che possono essere all’origine di una pandemia.
La Swiss Pathogen Surveillance Plattform (SPSP) rappresenta il sistema centralizzato per la raccolta coordinata e lo scambio di dati e metadati genomici. Si tratta di una piattaforma end-to-end per l’analisi, i controlli della qualità, la gestione e la trasmissione dei dati. È previsto un ulteriore sviluppo della SPSP perché possa trattare i dati sugli agenti patogeni da fonti umane, animali e ambientali (approccio One Health). La collaborazione intersettoriale riveste un ruolo molto significativo in questo tipo di sorveglianza. Il funzionamento a lungo termine della sorveglianza genomica non è ancora garantito. Nel quadro della revisione della LEp si auspica di sancire per legge questo tipo di «sistema d’informazione».
La sorveglianza genomica e la rete dei centri di riferimento (v. Diagnostica di laboratorio) si sovrappongono agli altri sistemi di sorveglianza permanenti e sono fondamentali per:
individuare precocemente nuovi agenti patogeni (e/o loro varianti) preoccupanti in campioni di casi (sospetti) o nelle acque reflue;
accertare i focolai di agenti patogeni con potenziale pandemico nell’uomo e negli animali;
descrivere la dinamica di diffusione degli agenti patogeni (e/o delle loro varianti) nuovi o preoccupanti;
monitorare lo sviluppo di resistenze ai medicamenti;
osservare lo sviluppo degli agenti patogeni che possono portare a immunoevasione, ridurre l’efficacia del vaccino e/o alterare le prestazioni dei test diagnostici.
Il sistema di sorveglianza genomica presenta le seguenti limitazioni:
attualità: le informazioni sulla sequenza e il calcolo dei parametri epidemiologici basati su queste informazioni sono sempre in ritardo rispetto all’evoluzione dell’infezione poiché sono disponibili solo settimane dopo il campionamento;
precisione: dati i numeri ridotti, le analisi regionali o specifiche per età sono raramente possibili o lo sono soltanto a livello internazionale o su un periodo di tempo più lungo.
Altri sistemi permanenti sono:
Monitoraggio della mortalità
Il monitoraggio della mortalità (MOMO) dell’Ufficio federale di statistica (UST) si basa sui dati statistici di mortalità. Rileva aumenti insoliti dei decessi in un intervallo di circa due settimane a livello nazionale, cantonale e regionale, nonché per fasce d’età. Non tiene conto della causa di morte (mortalità complessiva).
Sistemi internazionali
Il Consiglio federale può concludere accordi internazionali sullo scambio di dati destinati alla sorveglianza epidemiologica.
Tra i sistemi internazionali in cui confluiscono i dati della Svizzera, consentendo un confronto internazionale, vi sono:
il monitoraggio europeo della mortalità (European mortality monitoring, EUROMOMO);
Durante la gestione della pandemia possono rendersi necessari ulteriori sistemi o studi sulla sorveglianza degli agenti patogeni. Per esempio:
La sorveglianza Sentinella negli ospedali consente di:
monitorare le malattie infettive a decorso grave;
descrivere l’evoluzione epidemiologica delle malattie trattate in regime ospedaliero;
acquisire conoscenze sul decorso clinico della malattia e sul suo trattamento, su gruppi di persone particolarmente a rischio e, se necessario, sull’efficacia delle misure.
Perché il sistema funzioni, i dati devono essere conservati in modo centralizzato e gli ospedali partecipanti devono essere rappresentativi delle cure stazionarie.
L’analisi dei campioni non orientata ai sintomi (ripetitiva) all’interno della popolazione o di un gruppo di popolazione consente di:
stimare la prevalenza (circolazione dell’agente patogeno) nella popolazione o in un gruppo di popolazione particolarmente a rischio (sorveglianza mirata o targeted surveillance);
monitorare l’evoluzione epidemiologica;
stimare il numero delle infezioni non rilevate (infezioni sommerse) nella popolazione o in un gruppo di popolazione.
Affinché le analisi siano utili, la popolazione testata deve essere rappresentativa della popolazione o di un gruppo di popolazione. Ne è un esempio la raccolta di campioni in istituti di lunga degenza, nel caso in cui sia prevalentemente colpita la popolazione anziana.
Si tratta di sistemi che raccolgono le dichiarazioni da parte della popolazione. Ne è un esempio la segnalazione volontaria di sintomi influenzali da parte della popolazione (Grippenet).
Questa categoria comprende per esempio gli studi di sieroprevalenza che permettono di rilevare la quota di popolazione che possiede un’immunità nei confronti di un agente patogeno e di seguirne l’evoluzione nel tempo.
Altri sistemi, come il tracciamento dei contatti e il monitoraggio delle capacità ospedaliere, sono stati concepiti per altri fini ma possono fornire informazioni sulla malattia e sull’agente patogeno.
Tracciamento dei contatti: serve in primo luogo per il controllo delle infezioni (v. Gestione dei casi e dei contatti). Tuttavia, consente anche di monitorare l’attuazione delle misure e di stimare o esaminare parametri epidemiologici quali il numero di casi secondari (secondary attack rate), il periodo di incubazione e la durata dell’infettività, i siti di infezione e le vie di trasmissione, nonché i fattori di rischio per la trasmissione. Il prerequisito a tal fine è una conservazione centralizzata dei dati. Attualmente non esiste un sistema d’informazione di tracciamento dei contatti con conservazione centralizzata dei dati;
Monitoraggio delle capacità ospedaliere: il rilevamento delle capacità di posti letto serve in primo luogo per rilevare carenze nell’assistenza sanitaria stazionaria. Tuttavia, consente anche di stimare la prevalenza complessiva di casi sottoposti a cure stazionarie, nonché di quelli trattati in un reparto di cure intermedie o intense. I prerequisiti a tal fine sono una conservazione centralizzata dei dati e un rilevamento dettagliato delle capacità di posti letto.
Competenza
La gestione dei sistemi di sorveglianza permanenti è principalmente di competenza dell’UFSP e dell’USAV e implica la collaborazione con i Cantoni, i centri di riferimento e altri centri di competenza, nonché con altri partner del settore umano e veterinario. Per quanto ragionevole e possibile, è fondamentale che la sorveglianza e i relativi sistemi siano strettamente coordinati a livello intersettoriale e che vengano istituiti i relativi processi di informazione (approccio One Health). La responsabilità dei sistemi aggiuntivi può spettare alla Confederazione o ai Cantoni, a seconda dell’oggetto della sorveglianza.
Preparazione alla pandemia
La gestione dei sistemi di sorveglianza permanenti durante la fase interpandemica deve essere garantita a lungo termine.
Occorre verificare la necessità e la possibilità dello sviluppo di metodi per la rilevazione nelle acque reflue di agenti patogeni che possono notoriamente causare focolai di infezione. Ne sono esempio il monitoraggio di SARS-CoV-2 e dei virus influenzali nelle acque reflue. Le varianti dell’agente patogeno vengono determinate in una parte dei campioni di acque reflue.
Occorre verificare se il sistema di sorveglianza genomica o i compiti dei centri di riferimento debbano e possano essere estesi ad altri agenti patogeni che possono notoriamente causare focolai di infezione. Ne sono esempi il monitoraggio delle varianti di SARS-CoV-2 e dei virus influenzali in campioni di soggetti con infezione respiratoria acuta (campioni di pazienti del sistema Sentinella ambulatoriale), nonché di SARS-CoV-2 e dei virus dell’influenza stagionale di tipo A in campioni di acque reflue (dal monitoraggio delle acque reflue).
Gestione della pandemia
I sistemi di sorveglianza permanenti devono essere adeguati e, se necessario, ampliati in funzione tra l’altro del tipo di minaccia e della popolazione colpita (gruppi di popolazione, popolazioni animali). In caso di necessità, devono essere istituiti nuovi sistemi, nel settore umano, in quello veterinario e alle interfacce (approccio One Health).
Fase iniziale
Nella fase iniziale, l’obbligo di dichiarazione è essenziale e deve essere impostato in modo da permettere la gestione dei contatti. Occorre verificare se siano utili e possibili altri sistemi per la sorveglianza dell’agente patogeno.
Fintantoché è necessaria una gestione dei casi e dei contatti, l’obbligo di dichiarazione riveste un ruolo fondamentale. Durante la fase iniziale di una pandemia deve essere stabilito al più presto l’obbligo di dichiarazione del referto clinico e delle analisi di laboratorio. A tal fine è necessaria una modifica dell’ODMT. In base alle necessità e allo stato delle conoscenze sulla malattia o sull’agente patogeno, devono essere definiti i criteri per i casi sospetti, il prelievo di campioni, i test, le dichiarazioni e l’inclusione (definizione di caso).
Inoltre, è necessario verificare se i campioni dei laboratori debbano essere inoltrati al rispettivo CNR per la caratterizzazione dell’agente patogeno e, se del caso, per una sorveglianza genomica. Le tempistiche e le modalità di dichiarazione devono essere quanto più possibile brevi. Se necessario, deve essere ordinata una dichiarazione diretta del referto all’UFSP. Se è prevista una gestione dei casi e dei contatti, il sistema di dichiarazione obbligatoria deve includere informazioni per contattare i casi di infezione potenziale o confermata (casi sospetti o casi confermati). L’obbligo di dichiarazione dei risultati positivi e negativi è importante per la conferma o la revoca delle misure urgenti (quarantena, isolamento). Occorre verificare se sia possibile rilevare altre informazioni (p. es. malattie di base, sintomatologia, esposizione) nel quadro dell’obbligo di dichiarazione.
Il sistema di dichiarazione Sentinella può integrare l’obbligo di dichiarazione (p. es. informazioni cliniche dettagliate). Durante la fase iniziale della pandemia, tuttavia, svolge un ruolo marginale nella valutazione dell’evoluzione epidemiologica. Se compare una nuova malattia, occorre verificare la possibilità e la necessità di una sorveglianza del quadro clinico (sindrome). Nel quadro di questa sorveglianza, è necessario valutare l’utilità di accertamenti diagnostici di laboratorio.
Se necessario, deve essere definita e attuata una strategia di analisi per la rilevazione e la caratterizzazione dell’agente patogeno presso un centro di riferimento o un altro laboratorio a contratto. I relativi criteri per la dichiarazione e, se necessario, per il campionamento e l’analisi devono essere definiti. Per quanto possibile e ragionevole, la sorveglianza Sentinella deve essere armonizzata con l’obbligo di dichiarazione. Inoltre, la realizzazione di sondaggi tra i medici del sistema di dichiarazione Sentinella può fornire informazioni sui problemi correlati alla pandemia nell’assistenza ambulatoriale di base (p. es. carenze di dispositivi di protezione, sovraccarico di lavoro).
Se compare un nuovo agente patogeno, occorre verificare al più presto la possibilità e la necessità di un monitoraggio delle acque reflue e sviluppare la relativa metodologia. Se viene istituito un monitoraggio, occorre chiarire la strategia di analisi, comprese le fonti di campioni da considerare (p. es. campioni di acque reflue da impianti di depurazione, ospedali, cliniche veterinarie e aeroporti, campioni ambientali), e se sia necessario estendere il sistema ad altri siti. In tal caso occorre prevedere un tempo di preparazione sufficiente. Per determinare l’inizio della circolazione dell’agente patogeno, può essere opportuno ricercare il nuovo agente patogeno in campioni di acque reflue del periodo precedente alla pandemia.
Analogamente, una volta messa a punto la diagnostica di laboratorio, occorre verificare al più presto la necessità di una sorveglianza e sviluppare la metodologia del WGS per i nuovi agenti patogeni. Se viene istituita una sorveglianza, occorre definire la strategia di sequenziamento, comprese la portata e la provenienza dei campioni (p. es. obbligo di dichiarazione nel caso di esseri umani e animali, campioni provenienti dal sistema Sentinella, da ospedali e cliniche veterinarie, da campioni ambientali o da campioni di acque reflue). Occorre tenere conto del tempo necessario per l’implementazione della strategia.
Occorre valutare se siano necessari altri sistemi o studi, in particolare se i dati provenienti dal sistema d’informazione di tracciamento dei contatti e dal rilevamento delle capacità ospedaliere possano essere utili per la sorveglianza e la valutazione del rischio.
Fase pandemica
Durante la fase pandemica, con l’impossibilità di gestire i contatti e l’aumento della trasmissione, i sistemi in funzione devono essere adeguati e deve essere verificata la necessità di attivare altri sistemi.
Con l’aumento della trasmissione e l’impossibilità di gestire i contatti, l’obbligo di dichiarazione del referto clinico deve essere revocato o ridotto (p. es. ai casi confermati, ai casi ospedalizzati o ai decessi). Inoltre, occorre verificare la possibilità di estendere il termine di dichiarazione. In caso di trasmissione diffusa, è necessario verificare se l’obbligo di dichiarazione possa essere ulteriormente ridotto.
Se l’obbligo di dichiarazione viene ridotto, la sorveglianza Sentinella può assumere una rilevanza maggiore per la stima dell’evoluzione epidemiologica. Laddove la sorveglianza Sentinella non sia ancora stata istituita, occorre riconsiderare l’eventualità di implementarne una. Se necessario, la sorveglianza può contribuire a valutare l’efficacia del vaccino. Inoltre, i campioni possono eventualmente confluire nella sorveglianza genomica.
Le possibilità di un monitoraggio delle acque reflue devono essere riesaminate. Se necessario, il monitoraggio deve essere esteso ad altri siti e ad altri laboratori partner e la strategia di analisi deve essere adeguata o ampliata con un’eventuale strategia di sequenziamento (sorveglianza genomica).
La necessità della sorveglianza genomica deve essere riesaminata. Se necessario, la sorveglianza genomica deve essere estesa ad altri laboratori partner e ad altri centri di sequenziamento, la strategia di analisi adattata e la SPSP adeguata di conseguenza.
Occorre valutare se siano necessari altri sistemi o studi, in particolare se i dati provenienti dal monitoraggio della vaccinazione e dal rilevamento delle capacità ospedaliere possano essere utili per la sorveglianza e la valutazione del rischio.
Fase di stabilizzazione
Durante la fase di stabilizzazione occorre valutare la necessità di mantenere i sistemi di sorveglianza. Se portata avanti all’interno di un sistema, la sorveglianza deve essere ridimensionata in modo da essere sostenibile:
ridurre ulteriormente o revocare l’obbligo di dichiarazione;
verificare l’idoneità e la necessità della sorveglianza Sentinella per la sorveglianza a lungo termine della malattia. Questo sistema può svolgere un ruolo fondamentale durante la fase di stabilizzazione.
Tutte le fasi
Gli studi condotti nel quadro della SPSU possono fornire informazioni sulla sintomatologia o sulle complicanze specifiche nei bambini durante tutte le fasi della pandemia. Se compare un nuovo agente patogeno, occorre verificare l’indicazione della sorveglianza dei decorsi o delle complicanze gravi della malattia nei bambini.
A seconda della fase della pandemia, può rendersi utile un monitoraggio mirato delle acque reflue degli aeroporti, degli ospedali o delle aziende detentrici di animali.
Ulteriori informazioni
Le liste di controllo relative ai compiti dei sistemi descritti durante la preparazione e la gestione di una pandemia sono disponibili sotto Basi della sorveglianza.
Le informazioni sui virus respiratori della rete dell’Organizzazione Mondiale della Sanità in Europa (OMS/Europa) e dell’European Centre for Disease Prevention and Control.