L’individuazione precoce si basa sui seguenti pilastri: reti internazionali, sistemi di sorveglianza consolidati, reti di laboratori e centri nazionali di riferimento efficienti, medici/veterinari scrupolosi e collaborazione intersettoriale in linea con l’approccio One Health.
Obiettivi dell’individuazione precoce
L’attenzione si concentra sull’individuazione precoce di:
nuove varianti preoccupanti di agenti patogeni endemici con potenziale pandemico;
nuovi agenti patogeni o nuove malattie nell’uomo e negli animali;
adattamento di agenti patogeni epidemici degli animali all’uomo (zoonosi).
L’obiettivo dell’individuazione precoce è fornire il più rapidamente possibile informazioni per individuare, confermare o escludere potenziali minacce o focolai da parte di tali agenti patogeni, nonché per contenerli o mitigarli. In particolare, consente una pronta gestione dei casi e dei contatti e la pianificazione di misure di controllo delle infezioni nell’uomo e negli animali.
Pilastri dell’individuazione precoce
Per l’individuazione tempestiva di malattie «nuove» che emergono all’interno del Paese o sono importate dall’estero sono determinanti i seguenti elementi:
reti internazionali nei settori umano e animale (OMS, OMSA, ECDC, EWRS, HSC, GOARN, GISRS+ e CDC, nonché i Centri di Collaborazione OMS);
sistemi di sorveglianza consolidati (v. Sorveglianza degli agenti patogeni), per esempio la dichiarazione obbligatoria degli agenti patogeni con potenziale pandemico, di referti o focolai insoliti e delle loro concentrazioni da parte di medici o laboratori, nonché il monitoraggio delle acque reflue e la sorveglianza sindromica (Sentinella);
reti di laboratori efficienti e CNR o altri centri di competenza (con sorveglianza genomica);
collaborazione intersettoriale e coordinamento (approccio One Health) di Confederazione, Cantoni, medici/veterinari e altri attori.
Preparazione alla pandemia
Sistemi di sorveglianza e centri di riferimento consolidati permettono di individuare precocemente «nuove» malattie (emergenti). Se vengono rilevate malattie di questo tipo, le autorità competenti adottano le misure necessarie. A tal fine è fondamentale che le informazioni circolino rapidamente tra gli organismi coinvolti.
In Svizzera, i centri di riferimento incaricati dall’UFSP, come il Centro nazionale di riferimento per le infezioni virali emergenti (CRIVE) o il Centro nazionale di riferimento per l’influenza (CNRI), monitorano lo sviluppo di nuove varianti di agenti patogeni noti mediante la sorveglianza genomica. Se vengono rilevate nuove varianti nell’uomo, le autorità competenti devono adottare le necessarie misure di gestione dei contatti (v. Gestione dei casi e dei contatti). Il monitoraggio delle varianti dell’agente patogeno nelle acque reflue (SARS-CoV-2) fornisce informazioni complementari, ma non permette la gestione dei contatti.
In caso si sospetti una malattia emergente o un nuovo patogeno, i medici o i laboratori devono disporre un accertamento di laboratorio presso il CRIVE, il Centro nazionale di riferimento per i batteri altamente patogeni (NABA) o il centro di riferimento specifico per l’agente patogeno in questione (p. es. CNRI). I referti insoliti o i focolai sono soggetti, in Svizzera, all’obbligo di dichiarazione ai sensi dell’ODMT.
L’UFSP riceve informazioni su nuovi agenti patogeni, malattie o focolai all’estero attraverso le reti internazionali.
I primi segnali di allerta per la comparsa di nuovi agenti patogeni o di nuove malattie all’estero o l’insorgenza dei primi casi in Svizzera innescano l’introduzione dell’obbligo di dichiarazione dell’agente patogeno o della malattia (v. Sorveglianza degli agenti patogeni, Sistema di dichiarazione obbligatoria). Dalle informazioni sui primi casi all’interno del Paese o all’estero è possibile definire i primi criteri di casi sospetti, campionamento, test e segnalazione nel quadro dell’obbligo di dichiarazione.
Se gli animali si ammalano a causa del nuovo agente patogeno o lo trasmettono (serbatoio dell’agente patogeno), è necessario istituire la sorveglianza e l’obbligo di dichiarazione anche negli animali interessati.
Gli agenti patogeni che causano epidemie negli animali e che possono potenzialmente passare all’uomo devono essere monitorati, nell’animale, mediante sorveglianza attiva, passiva o di altro tipo. Se si sospetta il passaggio all’essere umano, le autorità competenti devono disporre accertamenti di laboratorio coordinati negli animali e nei soggetti ammalati. La diagnostica nell’animale avviene presso l’IVI o un altro centro di competenza su mandato dell’USAV. La diagnostica dei casi sospetti nell’essere umano avviene, a seconda dell’agente patogeno, presso il CRIVE, il CNRI o il NABA.
Per quanto legalmente ammesso, le informazioni tra le autorità coinvolte devono essere scambiate nel modo più rapido e automatizzato possibile. A tal fine, è necessario definire i relativi processi. Le informazioni servono a confermare o escludere la presunta trasmissione animale-uomo, adottare le misure necessarie nei confronti degli animali e degli esseri umani o adeguare misure già adottate, per esempio la gestione dei contatti.
Gestione della pandemia
All’inizio della pandemia, l’attenzione si concentra sull’individuazione precoce di tutti i casi ai fini del contenimento o della mitigazione della pandemia. Successivamente, l’attenzione si sposta sull’individuazione precoce di nuove varianti preoccupanti dell’agente patogeno.
Nella fase iniziale della pandemia, l’attenzione si concentra sull’identificazione precoce di tutti i casi (anche importati) nell’essere umano. A tal fine, è fondamentale l’obbligo di dichiarazione dell’agente patogeno o della malattia, che dev’essere introdotto al più tardi in questa fase (v. Sorveglianza degli agenti patogeni, Sistema di dichiarazione obbligatoria). Il contenuto della dichiarazione costituisce la base per misure di gestione dei casi e dei contatti e, di rimando, per il contenimento o la mitigazione della pandemia.
Durante la fase pandemica, la fase di stabilizzazione o dopo la revoca delle misure di gestione dei contatti, l’attenzione si sposta sull’individuazione precoce di nuove varianti dell’agente patogeno che mostrano caratteristiche preoccupanti (Variants of Concern, VOC). Si tratta di varianti a elevata trasmissibilità che possono causare malattie gravi o eludere le difese immunitarie (immunoevasione).
Per esempio, i campioni diagnostici di laboratorio possono provenire da centri di riferimento istituiti nel quadro della sorveglianza Sentinella o in seguito all’obbligo di inoltro dei campioni a cui sono sottoposti i laboratori (ai sensi dell’ODMT).
La possibilità di effettuare una sorveglianza genomica nelle acque reflue deve essere chiarita con i centri di competenza interessati. A tal fine occorre, da un lato, che l’agente patogeno venga escreto dalle persone infette e possa essere rilevato nelle acque reflue e, dall’altro, che sia possibile stabilire la metodologia per il sequenziamento e l’analisi bioinformatica dei risultati.
Sulla base dell’individuazione precoce di nuove varianti, è possibile adottare misure non farmacologiche nei confronti della popolazione, al fine di mitigare ulteriori ondate della malattia.