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Pubblicato il 1 luglio 2025

Conseguenze sanitarie

Le crisi provocano stress e insicurezza e rischiano di compromettere la salute psichica. Le patologie gravi e il loro trattamento possono avere ripercussioni fisiche e psichiche a breve, medio o lungo termine. I gruppi di persone coinvolti devono essere adeguatamente sostenuti.

Salute psichica

Le crisi determinano spesso insicurezza o perfino angosce esistenziali. Possono generare disturbi psicosociali e provocare o aggravare patologie psichiche. Queste conseguenze possono essere a breve, medio o lungo termine.

La salute psichica e le ripercussioni psicosociali vanno pertanto prese in considerazione in modo sistematico: nella preparazione, nella gestione e nella fase di recupero o in quella a lungo termine successiva all’evento. Va inoltre reso possibile un monitoraggio del benessere, della salute psichica come anche dei fattori di protezione e dei fattori di rischio. Una comunicazione appropriata e chiara favorisce la gestione individuale della crisi. Occorre creare, sviluppare e far conoscere alla popolazione le offerte di sostegno, consulenza e terapia disponibili. Va riservata una particolare attenzione alle offerte rivolte a bambini e adolescenti (v. Conseguenze sociali).

Conseguenze per la salute a lungo termine

Dopo la fase acuta di una malattia, una parte delle persone colpite può sviluppare conseguenze a lungo termine o croniche che possono influire anche sulla loro capacità lavorativa.

Le conseguenze a lungo termine di una malattia infettiva vengono descritte tipicamente (ma non esclusivamente) secondo due scenari.

Primo scenario: durante la fase acuta, la malattia infettiva può causare un grave deterioramento dello stato di salute. Dopo questa fase, gli agenti patogeni non sono più rilevabili (o risultano eradicati), ma la fase di recupero è molto lunga. In alcuni casi, determinati sintomi possono persistere a vita. Le cause di tali condizioni non sono ancora chiare e spesso non esistono test diagnostici specifici. Generalmente, la diagnosi viene formulata sulla base di una serie di criteri sintomatici. Spesso si cita come esempio paradigmatico delle conseguenze per la salute a lungo termine la condizione post-COVID-19. Il ventaglio dei sintomi è ampio e comprende, tra l’altro, stanchezza, disturbi cognitivi, disturbi del sonno, affanno, mal di testa, dolori e disturbi digestivi o disturbi psichici. Questi sintomi potrebbero manifestarsi anche in seguito a infezioni causate da altri agenti patogeni.

Secondo scenario: dopo la fase acuta, la malattia infettiva può cronicizzarsi. L’agente patogeno (p. es. HIV) permane nell’organismo ospite, elude il sistema immunitario e non viene eradicato. In questo scenario, l’agente patogeno persiste in diversi organi e con il passare del tempo può danneggiarli (p. es. cirrosi epatica).

Nella pratica clinica quotidiana queste malattie (e le loro conseguenze a lungo termine) si osservano sempre più spesso anche al di fuori di un contesto pandemico, anche se in una percentuale limitata di pazienti. Dopo una pandemia questa percentuale aumenta sensibilmente, dal momento che molte persone vengono infettate dall’agente patogeno. Durante una pandemia è importante segnalare le possibili conseguenze a lungo termine, identificare rapidamente le persone colpite e offrire loro un’assistenza e un sostegno adeguati. Le associazioni di specialisti sono tenute a definire criteri diagnostici e ad avviare progetti di ricerca finalizzati a valutare l’efficacia delle possibilità di sostegno e di trattamento.

Le conseguenze per la salute a lungo termine possono ripercuotersi negativamente anche sulla salute mentale e sulle condizioni socioeconomiche. Le malattie infettive croniche, per esempio, richiedono terapie basate su evidenze scientifiche, finalizzate all’eradicazione o all’inibizione dell’agente patogeno. Nel caso dell’HIV, la terapia può essere necessaria a vita. La malattia, la terapia e le incertezze che ne derivano gravano sulle persone colpite e possono limitare o impedire la loro vita quotidiana, i contatti sociali e lo svolgimento di un’attività lavorativa, con ripercussioni negative sulla salute nel suo insieme. Tali effetti si osservano tipicamente nelle persone che restano portatrici dell’agente patogeno (secondo scenario). Senza terapia, le loro condizioni peggiorano. In caso di interruzione del trattamento, la malattia ricompare. Queste conseguenze sono ipotizzabili anche nel primo scenario, qualora in futuro vengano sviluppate terapie efficaci basate su evidenze scientifiche per il trattamento delle sindromi post-infettive.

L’accessibilità e il finanziamento di terapie efficaci per il trattamento delle conseguenze a lungo termine per la salute devono essere garantiti tramite l’assicurazione obbligatoria delle cure medico-sanitarie (AOMS).

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